Un gesto quotidiano come l’aprire la nostra casella di posta può riservarci piacevoli sorprese, così come sgradevoli incontri.
All’interno di questo approfondimento vedremo da vicino quali sono le statistiche aggiornate in merito al traffico delle email in Italia, concentrandoci sulla percentuale di posta indesiderata che ogni giorno riceviamo per esplorare infine l’importanza di affidarsi a soluzioni valide.
La posta elettronica rappresenta uno strumento in continua evoluzione, che cambia a seconda del mutare delle abitudini di chi la utilizza.
Al giorno d’oggi, le mail vengono utilizzate prevalentemente a fini lavorativi o commerciali. A differenza infatti di quel che avveniva agli albori di questo mezzo di comunicazione, quando si inviavano molte comunicazioni via posta elettronica anche per carattere personale, soprattutto per l’invio di file, al giorno d’oggi si tende ad affidarsi per lo più a strumenti come le app di messaggistica sul telefono.
Si può dire perciò che oggi utilizziamo la posta elettronica prevalentemente al fine di connetterci con i contatti di lavoro oppure per ricevere mail di offerte commerciali o transazionali.
Prendendo in esame le statistiche mail in Italia è possibile vedere che raccontano un quadro molto preciso in tal senso.
Anche se volessimo intraprendere un’analisi non scientifica di quel che avviene ogni giorno nella nostra casella di posta, si potrebbe facilmente intuire che la maggioranza delle comunicazioni elettroniche riguardano promozioni o informative a carattere commerciale.
Le statistiche mail in Italia rilasciate da osservatori affermati e stimati nel settore sembrano infatti non lasciare alcun dubbio e confermare le impressioni che ognuno di noi può formarsi in autonomia. Le mail inviate nel 2018 hanno superato di gran lunga i tredici miliardi, una cifra che riguarda ovviamente solo le comunicazioni di tipo commerciale (B2B e B2C). Si stima che sommando le altre comunicazioni la cifra raggiunga i venti miliardi, ma non esistono dati ufficiali, poiché si tratta di messaggi privati.
Quasi due terzi dei tredici miliardi di mail inviate a fini commerciali nel corso del 2018, ossia ben il 70%, è costituito da newsletter di tipo informativo, che quindi servono a presentare delle novità oppure a mettere a conoscenza il destinatario di qualche fatto rilevante.
Poco meno del 30% invece riguarda contenuti che rispondono a carattere promozionale, quelli che rientrano nel Direct Email Marketing.
Questi messaggi solitamente invitano l’utente che li riceve ad approfittare di un certo tipo di scontistica o altri vantaggi correlati ad un acquisto.
Molto spesso si tratta di messaggi altamente personalizzati che sfruttano i cookies e quel che gli esperti di marketing riescono ad evincere dalle nostre abitudini online per mettere a punto un’offerta alla quale tecnicamente sarà più difficile resistere.
Infine, il 2% è rappresentato dalle mail transazionali, termine con il quale si indicano tutti quei messaggi di posta elettronica che vengono inviati durante o a conclusione di azioni intraprese dall’utente.
Le comunicazioni transazionali arrivano ad esempio per la nuova registrazione ad un nuovo servizio, in caso di conferma del rinnovo di un abbonamento oppure per un cambio password avvenuto con successo.
Avendo preso in esame le statistiche mail in Italia, è facile capire come si tenda verso la saturazione comunicativa, che rende difficile individuare i messaggi importanti o eliminare quelli nocivi.
Per riuscire a filtrare correttamente la mole di messaggi che su base quotidiana affolla la nostra casella di posta, risulta perciò fondamentale affidarsi ad un servizio antispam davvero efficace, che protegga il nostro personale spazio virtuale da tutto quel che potrebbe essere eccessivamente pericoloso o insistente al punto tale da risultare quasi molesto.
Ciò è vero in particolare per le aziende, che trattano dati sensibili e devono proteggerli accuratamente.
8 Luglio 2019