Gli attacchi informatici a opera di cyber criminali sono sempre più frequenti.
Secondo quanto riportato dal report annuale Clusit nel 2021 il bel Paese si posiziona come quarto al mondo per numero di attacchi informatici subiti. Nel 2022 gli attacchi informatici sono saliti del circa 80 per cento. Fra i settori più colpiti quello sanitario ed energetico, mentre per quanto concerne le imprese private quello manifatturiero e dei servizi. L’incremento delle minacce IT è da ricercare, spesso nell’assenza di programmi di formazione del personale rispetto alla sicurezza informatica e ai metodi di prevenzione aziendale.
Nel mirino dei cyber criminali, tuttavia, non ci sono solo i grandi sistemi governativi ma anche le PMI, molto spesso troppo vulnerabili nella sicurezza e perfetti veicoli per obiettivi molto più grandi.
Prevenire e scongiurare gli attacchi informatici, prima ancora che si verifichino, proteggendo così la rete IT aziendale è di cruciale importanza per preservare i dati sensibili e le informazioni confidenziali di un’azienda: per farlo, molte PMI stanno sperimentando e consolidando l’uso delle simulazioni di un attacco informatico.
Di cosa si tratta? Come avviene? Quando è opportuno effettuare una simulazione di attacco informatico e perché è realmente importante?
Analizziamo ciascun aspetto succitato in questo breve articolo, cercando di esaminare ogni dettaglio in modo esaustivo e soprattutto chiaro.
Immergiamoci immediatamente!
Simulazione di un attacco informatico: di cosa si tratta
La simulazione di un attacco informatico è un’emulazione di hacking affidata a personale specializzato. Tali tipologie di test vengono eseguiti sulla rete IT delle PMI allo scopo di identificare eventuali falle o vulnerabilità nella sicurezza del sistema aziendale. A seconda della tipologia di minacce da testare si mettono in atto precise simulazioni spesso finalizzate a intercettare attacchi a siti web o di tipo malware o phishing. Queste operazioni e attività prendono il nome di Penetration Testing.
Le fasi della simulazione di un attacco hacker
Il penetration testing, solitamente, viene condotto da partner IT esperti in sicurezza informatica che si occupano di simulare alla perfezione le precise modalità con le quali avviene un attacco da parte di cyber criminali.
Il penetration test prevede molteplici fasi, fra queste:
- L’Information Gathering. Si tratta della primissima fase: vengono raccolte tutte le informazioni che riguardano l’infrastruttura e i servizi, come gli indirizzi IP, i domini utilizzati, i sistemi e le porte attive, i dati e i nominativi. Qualora venissero raccolte un quantitativo ingente di informazioni, si parla di White Box; al contrario, il test avviene in Black Box, a scatola chiusa, se portato avanti in assenza di informazioni. Infine, vi è la metodologia Grey Box, che avviene quando il simulatore dell’attacco è già a conoscenza dei dati o di informazioni, seppur parziali.
- La Vulnerability Assessment, ossia la scansione interna delle vulnerabilità dell’infrastruttura IT dell’azienda: intercettabile grazie alla presenza di sistemi obsoleti, credenziali facilmente violabili o all’eccessiva esposizione di dati ed informazioni al pubblico o all’esterno.
- L’Exploitation, tecnica che ha lo scopo di ottenere il controllo di un sistema informatico al fine di acquisire privilegi o emulare un attacco DDoS.
- la Privilege Escalation: in questa fase si viene a conoscenza delle password di un responsabile o di un amministratore dell’azienda, sfruttando le vulnerabilità riscontrate durante la Vulnerability Assessment.
- Il Mantaining Access: step in cui avviene il vero e proprio bypass delle difese del sistema, allo scopo di ottenere il reale controllo da remoto
- Il Reporting: fase finale del processo di simulazione di un attacco informatico. Prevede la stesura del report che testimonia tutte le vulnerabilità riscontrate alla fine della procedura, oltre all’analisi dell’impatto di rischio e alle soluzioni tecniche che si possono approntare.
Nonostante sia la fase finale della simulazione, il reporting, in un certo qual senso, è anche da considerarsi come la fase iniziale dell’analisi di implementazione di eventuali servizi o di misure di sicurezza aggiuntive da adottare per preservare il sistema IT aziendale.
Perché il Penetration Testing risulta essere particolarmente utile
Per moltissime realtà aziendali, come le PMI, la simulazione di un attacco informatico è parte integrante degli obblighi di sicurezza: è un validissimo alleato per rispettare i requisiti sanciti dal GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati), stilato dalla Comunità Europea che obbliga il titolare dell’azienda a testare quella che è l’efficacia delle misure tecniche implementate per preservare i dati.
Inoltre, è opportuno ricordare che le vulnerabilità presenti nel sistema di sicurezza informatico aziendale la potrebbe condurre a subire il cosiddetto Data Breach
Esiste un momento esatto per effettuare il Penetration Testing
Simulare un attacco informatico è sempre utile e rappresenta un’importante discriminante per valutare la reale affidabilità delle infrastrutture IT aziendali e per testare alcune modifiche negli ambienti lavorativi o per aggiornare le linee guida.
Più è complessa l’infrastruttura aziendale e maggiore è il numero di dati che essa contiene, più frequenti dovranno essere le simulazioni di attacco informatico al fine di tenere sempre in ottimo stato il sistema di sicurezza aziendale e prevenire i reali attacchi informatici.
Il Penetration Testing come processo continuo
Come abbiamo esaminato, il Penetration Testing è sostanzialmente una procedura che inizia, si articola in più fasi e si conclude. Si configura come test one shot, necessario per eseguire una valutazione approfondita, ma iniziale, del livello di sicurezza della rete aziendale.
Tuttavia, per evitare gli attacchi informatici è necessario il mantenimento di un sistema adeguatamente protetto. Questo è possibile solamente tramite delle verifiche continue, che non possono essere riconducibili ad interventi periodici ed eseguiti secondo le necessità di un’azienda.
Oltre a tutto ciò, è fondamentale monitorare con continuità quella che è la preparazione informatica del personale che lavora all’interno dell’azienda: assicurarsi che esso sia sempre al passo con le nuove tecnologie esistenti e che si aggiorni costantemente.
In conclusione, come abbiamo esaminato, la sicurezza aziendale è una componente cruciale nell’economia di una PMI.
Gli attacchi informatici sono sempre più mirati e adottano tecnologie sempre più efficienti e potenti per ledere la stabilità della rete di sicurezza aziendale: sfruttare le simulazioni di un attacco informatico è sicuramente una validissima soluzione per mantenere in buono stato l’infrastruttura dell’azienda, per identificare e per agire tempestivamente sulle vulnerabilità riscontrate, operazioni indispensabili per scongiurare i pericolosissimi attacchi informatici di oggi!