Spam, l’equivalente virtuale del postino che deposita un chilo abbondante di pubblicità nella vostra cassetta delle lettere senza che voi ci possiate fare niente.
Quello dei problemi di spam è tutt’altro che un episodio nuovo, basti pensare che il primo messaggio considerabile tale sia stato inviato nel lontano 1978, quando l’internet si chiamava ancora ARPAnet ed era un’entità oscura e sconosciuta, appannaggio di pochissimi ricercatori e funzionari governativi, ma ha cominciato ad ammorbare seriamente la rete solo nei decenni successivi, con la graduale espansione dello scopo delle reti informatiche e della sua utenza, passate dalle misere centinaia di persone che videro quel primo singolo messaggio, fino al giorno d’oggi in cui si stima che l’impiegato medio riceva ogni giorno circa 120 email e si inviino ogni giorno 269 miliardi di email, il 49% delle quali è spam.
Questo significa che, di quei circa 270 miliardi di email giornaliere, ben 135 sono composte solo ed esclusivamente di quella posta spazzatura che ingolfa le nostre caselle email, seppellisce i messaggi realmente importanti e, nei casi peggiori, è portatrice malsana di materiale pornografico non desiderato, virus e truffe telematiche.
Tuttavia, i rischi non si fermano qui.
A pesca di boccaloni: i nuovi metodi degli spammer
Che i messaggi di spam siano spazzatura tossica ormai è piuttosto risaputo, proprio perché il problema non è nuovo, e nonostante la madre dei creduloni sia sempre incinta i passi intrapresi sulla prevenzione stanno aiutando, cosa di cui gli spammer hanno preso nota, e quindi hanno diversificato le loro strategie.
I metodi principali attraverso cui gli spammer si impossessano dei nostri indirizzi email sono 5 :
1. Esplorazione automatica di pagine Web, forum e newsgroup
“Spambot” è un nome che non si sente comunemente, ma che rende bene l’idea della sua funzione, è un programma automatico che scandaglia l’intera rete per estrapolare da pagine web, post su forum, da newsgroup e da qualsiasi altra fonte in genere, indirizzi email, per futuro uso da parte dello spammer.
2. Compravendita di indirizzi e-mail tra spammer
Anche grazie all’aiuto degli spambot, ogni spammer avrà il proprio archivio di centinaia se non migliaia, di indirizzi, e siccome ognuno di questi si traduce facilmente in nuovi bersagli per malware e truffe e il loro prezzo è irrisorio (poche decine di dollari per blocchi di migliaia), il commercio fiorisce e dal singolo spammer che aveva il nostro indirizzo, presto purtroppo potremmo averne molti di più addosso.
3. Siti che catturano l’indirizzo
Far salvare al browser che utilizziamo il nostro indirizzo email equivale chiedere gentilmente agli spammer di saccheggiarlo, è una misura tutt’altro che sicura e frequentemente sfruttata da certe tipologie di siti, come ad esempio quelli che offrono materiale pornografico o suonerie, richiedendo quell’indirizzo direttamente al nostro programma di navigazione.
4. Siti che invitano a lasciare l’indirizzo in cambio di password
Discorso molto simile al punto precedente, con la sola differenza che il sito non carpisce attivamente l’indirizzo ma chiede a noi di consegnarlo; espediente molto comune per siti di crack e pirateria, e anche molto efficace.
5. Generatori randomici
Lo strumento dello spammer più accanito e quello contro cui è pressoché impossibile difendersi del tutto: è un programma che manda automaticamente spam a qualunque indirizzo di un provider, nella speranza che quegli indirizzi esistano davvero e ricevano la spazzatura.
L’unica difesa valida è avere un nome e un indirizzo abbastanza lungo e complesso da tenere lontano a sufficienza il programma dalla nostra casella.
Spazzatura tossica: i nuovi rischi dello spam
Truffe, virus, imbarazzante materiale pornografico non richiesto.
Dovrebbe essere tutto, no? Le varie avvertenze e i vari corsi d’aggiornamento informatico nel corso degli anni, dovrebbero averci insegnato che questi sono i motivi per cui dobbiamo guardarci bene dalle email di spam.
Sfortunatamente, non è così semplice, i metodi in cui lo spam non fa male solo alla nostra povera casella elettronica ma a tutti sono più di quanti normalmente si conosce, e alcuni particolarmente poco ovvi:
1. Aprono le porte ad altri spammer
Se uno spammer ha il vostro indirizzo email, continuerà a bombardarlo di spazzatura finché qualcosa non riuscirà a filtrare, e, se anche dovessimo essere accorti e riuscissimo ad evitare ogni sacchetto dell’immondizia tiratoci contro, lo spammer potrà sempre rivendere quell’indirizzo a terzi, potenzialmente anche peggio intenzionati.
2. Intasano la rete
Gli spammer sono equipaggiati in maniera da mandare miliardi di messaggi ogni giorno, e una quantità così massiccia di dati spedita per la rete significa rallentare il traffico sull’intero sistema; e, come se non bastasse, quei messaggi sono solitamente riempiti di immagini ed animazioni per rendere il pacchetto ancora più oneroso per la rete.
Questo potrebbe essere solo fastidioso a causa della perdita di tempo dovuto ai rallentamenti, oppure anche costoso qualora il nostro piano internet sia a tempo limitato.
3. La posta regolare finisce nel fuoco incrociato
I filtri antispam, essendo gestiti da algoritmi e non da persone umane, non possono ragionare su ciò che si trovano davanti, e se questo significa che nella stragrande maggioranza dei casi la spazzatura viene automaticamente spazzata via, è frequente il caso in cui anche indirizzi legittimi finiscano bloccati e ci creino inconvenienti, come dimostra il recente caso delle email bloccate di alice.it.
In conclusione
Lo spam è un problema endemico e la maniera migliore di proteggersi è il non cedere mai, mai, mai il proprio indirizzo email a fonti sospette, per nessun motivo; e segnalare tutte le email di spam al nostro provider e al nostro gestore di casella elettronica, in modo che possa aggiornare i filtri anti-spam ed impedire nuovi e pericolosi grattacapi.
13 Novembre 2017