Perchè l’outsourcing viene considerato una leva strategica
L’outsourcing è una pratica aziendale che prevede la delocalizzazione di uno o più rami d’azienda verso terzi. E’ una scelta dettata dalla volontà di ottimizzare i costi e le risorse dell’azienda, affidando a società più competenti le aree su cui non si ha la massima efficienza, in modo tale da concentrarsi esclusivamente sul core business.
Grazie al processo di esternalizzazione è possibile aumentare l’efficienza dei processi aziendali, sfruttando le maggiori potenzialità di aziende esterne specializzate in quel determinato campo.
E’ una soluzione adottata sia dalle grandi imprese che dalle realtà minori: nel primo caso, la scelta di affidarsi all’ outsourcing nasce dalla necessità di implementare l’efficienza, mentre, nel caso delle piccole e medie imprese, si tratta prevalentemente di una questione di riduzione dei costi e di una migliore organizzazione aziendale.
L’outsourcing viene considerato una leva strategica perché porta con sé innumerevoli vantaggi economici e operativi, ma anche strategici e organizzativi, che garantiscono a un’azienda, qualunque dimensione abbia, una migliore capacità d’impresa.
Vantaggi strategici e organizzativi dell’outsourcing
E’ indubbio che uno dei motivi principali per i quali un’azienda sceglie di affidarsi all’outsourcing è la possibilità di concentrare tutte le energie sul core business, ossia sull’attività principale dichiarata dall’azienda.
Quali sono i vantaggi? Dislocando un ramo aziendale secondario su società terze, le risorse interne smobilitate potrebbero essere impiegati in rami più rilevanti da un punto di vista strategico per l’azienda, contribuendo a incrementarne la competitività.
Nell’ottica moderna dell’azienda, l’outsourcing viene considerato come una leva strategica per ottenere un miglioramento globale dell’impresa, perché concentra le competenze distintive e aiuta a semplificare la struttura, migliorandone la gestione nel suo insieme. A livello strategico, inoltre, l’esternalizzazione obbliga l’azienda ad avere una visione molto più aperta sul mercato esterno, diventando quasi uno stimolo per migliorare la propria presenza e incrementare le potenzialità.
Vantaggi operativi
Se quelli descritti precedentemente sono i vantaggi strategici in senso stretto, non devono comunque essere tralasciati quelli che sono i vantaggi operativi di un’esternalizzazione.
Infatti, nell’ottica della migliore organizzazione interna dell’impresa, si viene a creare una struttura che non è più basata su un mero criterio gerarchico ma su un accordo contrattuale esterno: questo dà innumerevoli benefici al management aziendale, perché la modifica di un contratto in essere, per quanto possa essere complessa, è sempre più facile della modifica o soppressione di un ramo produttivo dell’azienda.
Sempre da un punto di vista strategico, esternalizzando un settore produttivo, l’azienda può contare sulle più avanzate tecnologie messe a disposizione dall’outsourcer, che di norma è un fornitore specializzato, grazie al quale è possibile accelerare i processi di sviluppo e progettazione dei nuovi prodotti. Infatti, nel momento in cui un’azienda decide di affidare un suo ramo a un outsourcer, di base dovrebbe scegliere un’azienda che abbia specifiche d’eccellenza in quella direzione, non solo per mantenere alto il livello qualitativo ma, soprattutto, per alzarlo.
Si viene quindi a creare un flusso di opportunità tra idee e produzione, con uno spiccato vantaggio generale, che delocalizza il rischio dato dagli investimenti per le nuove tecnologie e gli sviluppi.
Vantaggi economici
Ovviamente, nella trattazione dei vantaggi derivanti dall’outsourcing non sono da tralasciare quelli economici, che fondamentalmente sono alla base di qualsiasi decisione aziendale. Uno dei principali vantaggi che derivano dall’esternalizzazione è la trasformazione dei costi fissi, che con l’outsourcing diventano variabili, perché si legano al fatturato.
Oltre a questo, che rappresenta indiscutibilmente un guadagno, con l’esternalizzazione si ha una riduzione proporzionale degli investimenti, perché per le aree dell’impresa che vengono concesse ad aziende terze, sono queste ultime a farsi carico di ogni investimento in tal senso. Inoltre, la concessione in outsourcing inevitabilmente comporta una smobilitazione da parte di alcune immobilizzazioni, e questo genera un movimento finanziario che può essere impiegato in altri ambiti aziendali.
A livello strategico-economico c’è anche un risparmio dal punto di vista del costo del lavoro, perché grazie ad esso è possibile abbattere i costi dei lavoratori in eccesso oppure trasferirli con il ramo d’azienda, ma soprattutto bisogna considerare il fatto che l’outsourcing elimina di fatto tutti i costi relativi alla formazione del personale, indispensabile se si vuole mantenere la competitività nel settore.
Appare chiaro il motivo per il quale sempre più aziende, che siano grandi o piccole, scelgono di affidarsi all’ outsourcing per mantenere la competitività nel mercato. Avere a disposizione maggiori risorse, intese sia dal punto di vista umano che da quello economico, dà la possibilità di concentrare maggiormente l’attenzione sugli aspetti che sono veramente importanti per l’azienda.
A conti fatti, esternalizzando, un’azienda non solo ha un risparmio: questo si tramuta in un vero e proprio guadagno, che a fine esercizio diventano utile per l’azienda.
27 Luglio 2017