Oltre all’aumento di fatturato e utile, la corretta gestione del business prevede un cash flow aziendale positivo. Questo è indice di solidità e crescita: consente di pagare le fatture dei fornitori e gli stipendi dei dipendenti, nonché di far fronte ai costi aziendali e di investire nell’azienda.
In questa prospettiva, è fondamentale tracciare il cash flow aziendale con costanza e monitorarlo in maniera ciclica, sia tramite alcuni accorgimenti strategici, sia affidandosi a un software che semplifichi e renda più agile la gestione e il controllo del proprio flusso di cassa.
Cash flow aziendale: perché dotarsi di un software mirato
Pianificare costi e ricavi a lungo termine richiede una visione chiara del cash flow aziendale, specialmente in tempi di incertezza: per questo, la tecnologia è un valido alleato. Secondo un recente studio, si rivela fondamentale ricorrere a un applicativo per ottenere un supporto concreto nel monitoraggio delle entrate e delle uscite: ad esempio permette di prendere decisioni in tempo reale nel 93% dei casi, contro il 36% di quelle organizzazioni che non dispongono di soluzioni software specifiche.
Ma non solo: la stessa indagine indica che il 51% dei CFO è in grado di ottenere una visione consolidata della liquidità in meno di un’ora, in rapporto all’8% delle organizzazioni che non si sono dotate di un applicativo specifico.
Approfondiamo 3 best practice per il controllo ottimale del cash flow aziendale, così da monitorare la salute finanziaria del business.
1. Definisci una prassi da seguire con costanza
Al di là delle politiche interne, è essenziale definire un metodo che può essere di supporto per la gestione del cash flow aziendale – ad esempio, monitorare entrate ed uscite con regolarità e analizzare ciclicamente i costi, così da comprendere in che modo ottimizzarli.
In generale, scegliere una prassi collaudata e attenersi il più possibile alla strategia di partenza facilita l’utilizzo di strumenti digitali.
2. Tieni a mente il break even point
Con break even point si intende il punto in cui i costi equivalgono esattamente ai ricavi: in quel momento non viene generato né profitto né perdita e, per questo, viene indicato anche come punto di pareggio. Va da sé che una volta superato il break even point, il business comincia a produrre profitti.
Nonostante non incida in maniera diretta sui flussi di cassa, calcolare con precisione il punto di pareggio può aiutare a pianificare il cash flow aziendale futuro, perché consente di identificare quanto produrre e vendere per coprire i relativi costi di produzione.
3. Monitora i flussi al di fuori di Excel
Al di là dell’importanza strategica, affidarsi a un software che semplifichi il monitoraggio e l’analisi dei costi è centrale per ottimizzare la gestione del cash flow aziendale.
Spesso, infatti, si utilizzano solo fogli di calcolo che, però, aumentano il rischio di perdita di dati importanti e di inefficienze operative. Al contrario, i software gestionali e di fatturazione aiutano ad avere una visione chiara di tutti i movimenti in entrata e in uscita – dalla gestione di ciclo attivo e passivo agli anticipi fatture, tutto resta sotto controllo.
Diventa possibile configurare e analizzare il cash flow aziendale in pochi passi – impostando anche processi che automatizzano entrate e uscite periodiche – ma anche organizzare scadenze, dar vita a grafici che si rivelano di supporto nelle previsioni future ed elaborare strategie che migliorano finanziariamente il business.