La cyber reputation è importante quanto quella reale
La cyber reputation è spesso sottovalutata dagli utenti del web e generalmente ritenuta di minore importanza rispetto a quella di cui si gode nel mondo reale. La maggioranza di noi, non dà infatti molta importanza alle azioni virtuali e condivisioni che effettua nell’arco della giornata. La pubblicazione di contenuti nativi e lo sharing di quelli altrui è spesso effettuato nel mentre di altre azioni senza prestare molta attenzione. Il commento, il like e così via sono gesti di impulso che si ripetono più e più volte.
Che si tratti della singola persona, di istituzioni o di aziende, godere di una buona cyber reputation è vitale e di fondamentale importanza. La tematica non può infatti lasciare indifferenti poiché web e realtà sono sempre più interconnessi e l’uno si mischia con l’altro tanto da influenzarlo permanentemente.
Come definire la cyber reputation?
Per cyber reputation, si intende la reputazione, costruita nel tempo, di cui gode un utente o una data istituzione e/o azienda sul web. Proprio come avviene nel mondo reale ogni singola mossa viene schedata e connotata da una certa responsabilità e sono molteplici i fattori che contribuiscono al suo sviluppo in positivo e negativo. L’azione del singolo non è infatti fine a sé stessa ma correlata anche al percepito da chi legge e “giudica”. Valutare la cyber reputation del singolo non è spesso semplice.
Certo è, che al contrario non è difficile riscontrare se un profilo e o un utente godano di una cattiva reputazione sul web.
Tentando di delinearne le caratteristiche principali possiamo dire che la cyber reputation può essere definita come il complesso di reazioni: positive-neutre e negative che scaturiscono a seguito di una nostra azione.
Ciò ci deve far riflettere su un dato di fatto: tutto ciò che è oggetto di pubblicazione lo è anche di valutazione. Quello che affermiamo oltre a rispettare le regole del buon senso, dell’etica e del rispetto deve anche corrispondere a realtà perché facilmente smascherabile.
Il web: una barriera che non divide ma che amplifica
Si legge spesso dei cosidetti “leoni da tastiera” e degli haters per definire i comportamenti poco consoni e rispettosi dell’altro e dell’etica comune, compiuti sul web attraverso il commento e l’insulto. Tali azioni si nascondono dietro alla “sicurezza” di avere uno schermo di protezione fra sé e l’altro. Lo schermo, in casi come questi, non nasconde ma amplifica e pone l’atto al giudizio della “gogna mediatica”. I comportamenti virtuali negativi vengono spesso erroneamente sottovalutati e non paragonati a quelli reali. Come abbiamo già detto, a risentirne non è solo la cyber reputation ma la reputazione dell’utente/persona a 360°.
A cosa serve una buona cyber reputation?
Che si tratti di un’azienda, di una società o di una persona singola, la cyber reputation è fondamentale sia a livello lavorativo sia per la creazione di rapporti e connessioni professionali. Oggigiorno, prima di effettuare la conoscenza vera e propria con una data realtà o persona è sempre più frequente farsi una prima idea di chi abbiamo di fronte attraverso la ricerca sul web. In questo senso, la cyber reputation non è uno strumento utilizzato soltanto dei datori di lavoro, ma anche da tutti gli utenti del web che possono accedere al profilo di qualunque altra persona.
Una reputazione web degna del massimo rispetto è importante non soltanto per le persone fisiche, ma anche per il riconoscimento della credibilità aziendale. D’altro canto, le conseguenze negative di una cattiva cyber reputation si esprimono anche a livello giuridico: il TAR Lombardia Milano, sez.III, 3-03-2016, n. 246 afferma che anche un semplice like lasciato su un social network qualunque, può provocare una grave lesione all’immagine delle società per cui il soggetto giuridico lavora, divenendo pertanto plausibile anche la sanzione disciplinare di sospensione dal lavoro.
Come ottenere una buona web reputation?
La cyber reputation, come abbiamo già scritto, deriva da numerosi fattori, sia esogeni che endogeni.
A livello aziendale, fra i fattori ‘esterni’ che partecipano alla creazione della cyber reputation troviamo sicuramente le recensioni rilasciate da altri utenti e dai dipendenti. Tra i fattori interni, invece primo fra tutti il “personal branding” e le attività di marketing.
Un modo per gestire il proprio spazio sul web e quello di agire su tre livelli:
- Scegliere con cura la direzione della propria strategia di marketing, per rendere visibile e chiara a tutti la direzione dell’azienda. Evitare imitazioni e brandizzare le proprie immagini attraverso delle campagne uniche ed originali. Pensate ad un’azienda che abbia una campagna pubblicitaria efficiente ed indimenticabile: essa ha già vinto nel momento in cui ha scelto la strategia giusta per essere ricordata.
- Modernizzare, aggiornare e selezionare gli strumenti specifici con cui realizzare la propria campagna pubblicitaria. Banalmente, alcune aziende scelgono la via dello storytelling per brandizzare i propri contenuti, puntando sull’aspetto contenutistico e narrativo dei propri prodotti; altre invece prediligono le campagne di advertising innovative e differenti, quelle che puntano a colpire la sensibilità personale dell’utente con impatto quasi fastidioso.
- Proteggersi dalle offensive interne ed esterne tramite l’adozione di corretti strumenti: si parla di una basilare tutela della privacy e dei dati, che deve essere garantita da parte dei dipendenti, per poi arrivare ad una tutela esterna: attacchi di haters e diffusione di informazioni calunniose.
In merito a quest’ultimo punto, non crediate tuttavia che la migliore strategia sia silenziare tutte le recensioni negative! Al contrario, un’azienda molto forte dal punto di vista della cyber reputation sarà anche capace di accettare le criticità provenienti dall’esterno, in particolare dagli utenti non soddisfatti, mostrandosi aperta alle critiche e pronta alla modernizzazione.
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