Negli ultimi tempi, è quasi normalità vedere volare in cielo gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), comunemente chiamati droni.
Anche se prima venivano adoperati principalmente per attività di spionaggio militare o per controllare zone devastate da calamità naturali, adesso il loro utilizzo si è spostato, in particolar modo, nel campo multimediale.
Tanti utenti, curiosi di testare questa innovativa tecnologia, hanno, per l’appunto, deciso di conseguire l’Attestato di Pilota.
Se prima i video venivano ripresi in prima persona utilizzando velivoli, ora è possibile ridurre i tempi lavorando da remoto.
Per poterlo fare però è necessario essere all’altezza della situazione: non è affatto semplice utilizzare un drone anche se si è in possesso del “patentino”.
Esistono svariate tecniche che vengono utilizzate per scattare fotografie e, specialmente, per riprendere video.
La loro conoscenza è uno dei punti cardini per diventare un buon fotografo/regista e la bravura è ottenuta soltanto con tanta pratica.
Si provi ad immaginare di voler creare un album di paesaggi o di aprire un canale YouTube per pubblicare specifici video, senza i due fattori sopra citati (conoscenza e pratica) si rischierebbe di ottenere soltanto delle immagini sfocate o di scarsa qualità.
Chi ha intenzione di diventare un professionista del settore, deve assolutamente iniziare ad acculturarsi.
Quali sono le tecniche di riprese video utilizzate dai professionisti?
Le 10 principali tecniche cinematografiche sono le seguenti:
– Unveiling Shot o tecnica di rivelazione, prende tale nome perché la ripresa parte da una posizione che copre ciò che si vuole far vedere. Ad esempio: se ci si trova in una foresta e si vuole riprendere un paesaggio montuoso, si parte dal basso con gli alberi che coprono la visuale per poi alzarsi e scoprire lentamente lo sfondo e, successivamente, avvicinarsi ad esso;
– Lookup Shot o tecnica di ricerca dello scatto, procedura nella quale il drone si trova già in quota con la telecamera, inizialmente in posizione verticale (che punta verso il basso), che, mentre il velivolo indietreggia, ruota sino all’inquadramento orizzontale e rimane in posizione per il restante indietreggiamento dell’aereomobile. Tecnica che viene di solito adoperata per riprendere un oggetto che si trova più basso rispetto alla telecamera;
– Pull-back Shot o tecnica di indietreggiamento, simile alla precedente. In questo caso il drone si trova in quota ma con l’oggetto di fianco a sé e la telecamera in posizione orizzontale. Partendo oltre l’oggetto e indietreggiando lentamente, ad un certo punto verrà ripreso di fianco e superato;
– Head Over Shot o tecnica di ripresa perpendicolare, è simile al Lookup Shot con la sola differenza che la telecamera non ruota ma rimane sempre in posizione verticale, puntando verso il basso, per tutto l’indietreggiamento;
– Crane Shot o effetto gru, prende tale nome perché il movimento del drone è simile a quello della gru. Si parte con la telecamera orizzontale per riprendere l’oggetto di interesse dal basso e ci si alza lentamente, in diagonale, senza ruotarla. Una volta raggiunto il punto più alto di tale oggetto, si continua ad alzarci ruotando però la telecamera verso il basso (per continuare a tenere l’obiettivo sull’oggetto);
– Calls Loch Shot o tecnica di spostamento laterale con orbita lentissima. Il drone ha la telecamera in posizione orizzontale e compie una leggera orbita con ampio raggio attorno all’oggetto da riprendere;
– Slider Shot o tecnica di spostamento laterale, simile al Pull-back Shot con la sola differenza che in questo caso non c’è indietreggiamento ma lo spostamento è laterale lungo una linea retta. La telecamera si trova in posizione orizzontale e punta verso gli oggetti interessati. Il drone, partendo da un punto oltre l’oggetto di interesse, si sposta lentamente verso di esso fino a superarlo, riprendendolo frontalmente;
– Tripod Shot o tecnica di rotazione in posizione. Il drone si trova, ad una certa altezza, fermo nella solita posizione con telecamera leggermente inclinata verso il basso e compie una rotazione lenta di 360 gradi in modo tale da riprendere tutti gli oggetti che lo circondano;
– Waypoint Shot o tecnica con percorso predefinito, dove il drone segue una traiettoria preimpostata;
– Circle Shot/Orbit Shot o tecnica del punto di interesse, simile al Calls Shot con la sola differenza che viene eseguita una rotazione completa. Tecnica che viene utilizzata quando si vuole filmare uno specifico oggetto in diverse angolazioni senza mai distogliere l’obiettivo da esso.
Come si puó intuire, le tecniche sono tutt’altro che semplici e diverse tra loro. Tuttavia, la loro conoscenza è il punto di partenza per chi vuole iniziare ad affacciarsi a questa innovativa tecnologia.
15 Aprile 2019