In un mercato globale dove, per lo stesso prodotto, esistono moltissime alternative, il marchio assume importanza rilevante.
Storicamente un marchio ha sempre avuto un peso notevole, è il motivo per cui tutte le imprese, soprattutto quelle in crescita, devono assolutamente averne uno in grado di rappresentare un’immagine aziendale inequivocabile, decisa e di forte comunicazione.
Spesso le piccole imprese pensano di non avere liquidità necessaria o il potenziale per poter creare e promuovere una propria brand identity, contraddistinta da un logo adeguato; in verità, i “grandi” sono diventati tali grazie a questo, con l’aiuto di successivi passi comprendenti promozione e campagna pubblicitaria.
Il logo deve essere un obiettivo primario, specialmente per il piccolo imprenditore, deve credere in quello che produce e presentarlo alla clientela nel migliore dei modi, con tratti che riassumano nei colori e nelle forme, l’idea che si vuole trasmettere della propria azienda.
Come strutturare un marchio
Ognuno può avere ottime idee e rappresentare l’azienda con un logo bello e significativo, ma, a conti fatti, l’ausilio di persone che lavorano da anni nel settore e conoscono gli aspetti pubblicitari e promozionali, è sempre fondamentale.
Nel logo, se possibile, è importante racchiudere in qualche modo la ragione sociale o il nome che si vuole porre in risalto, deve riecheggiare nei pensieri della gente; in secondo luogo deve raffigurare un’idea precisa dei prodotti che l’azienda vende, mettendo in risalto l’attività e la sua produzione.
Alcuni esempi che chiariscono il concetto:
– L’azienda Alviero Martini avrebbe potuto fare come molti altri brands e limitarsi ad usare il nome dello stilista modificandone gli aspetti grafici; l’idea però originale di usare per l’intera produzione la dicitura ‘1^ classe‘, con allusione ai viaggi, conferisce al brand un grande potere mediatico, incuriosisce molto il destinatario del messaggio che si chiede “perchè prima classe ?“, “perchè il numero 1?“, “perchè questa linea contraddistingue i numeri uno?“; queste sono le domande che aleggiano nella mente del cliente, che, a fronte di un’indiscutibile qualità, si sente gratificato di essere appunto il numero uno.
– Un marchio sicuramente forte e riconoscibile da tutti è il coccodrillo della Lacoste: alcuni anni fa non si cercava la “polo della Lacoste“, ma la “maglia con il coccodrillo“, a tal punto da imbattersi spesso in pessime imitazioni.
Il potere commerciale del coccodrillo della Lacoste ha trovato pochi rivali anche successivamente. Il simbolo nacque perchè il proprietario del brand, Renè Lacoste, era un giocatore di tennis molto tenace e, a seguito di una scommessa, pensò di raffigurare la sua tenacia con un coccodrillo, e di usare quest’immagine anche per la sua linea di moda.
In questo caso possiamo notare come un marchio, frutto di emozioni vissute, possa restituire le stesse emozioni a livello commerciale, non solo alla linea ma anche al cliente stesso che acquista la maglia di quel brand.
Dare vita al logo
Gli esempi sopracitati rendono idea di cosa sia un’immagine aziendale.
Un’azienda ha bisogno di:
- grandezza: il marchio deve rendere l’idea di un’azienda grande e potente anche se in realtà non è così, il modo migliore per diventare grandi è dimostrare di esserlo già;
- messaggio: il logo deve dare un messaggio deciso, che attiri il cliente a sè, deve essere contraddistinto da un’immagine consona al prodotto e dal forte potere mediatico;
- unicità: per rimanere impresso un marchio deve essere unico e non deve mai essere confuso con altri;
- storia: dare una storia ad un logo è difficile, per questo sarebbe bene attingere dalla propria per crearne uno, che abbia una spinta emotiva sia per il prodotto che per l’acquirente, non bisogna mai dimenticare che “la vita è soprattutto ….. emozione“, sempre.
Il marketing è fatto di messaggi forti, trasmessi attraverso parole e immagini che vanno a colpire la parte emotiva del nostro cervello, comunicano una storia o un carattere importante, al fine di aprire una breccia nella mente e nel cuore delle persone, che vengono persuase a far parte anche loro del brand.
14 Maggio 2018