La ‘realtà virtuale’, un concetto che potrebbe assumere differenti significati, se lo osservassimo secondo diverse linee temporali.
Come tante serie tv e pellicole del passato, in cui veniva evidenziata tecnologia allora inesistente e quasi inconcepibile, la vedremmo come un qualcosa che non potrà mai esistere, poiché il nostro ‘rudimentale’ stile di vita, assuefatto a operare manualmente, non avrebbe potuto intrinsecamente accettare un cambiamento tanto drastico; una sensazione che certamente tutta la generazione dell’attuale mezza età ha provato, così come, senza dubbio, la provò quella che vide, nell’arco della sua vita, il primo aereo a sollevarsi da terra fino ad arrivare allo sbarco sulla Luna.
Nel corso degli ultimi due decenni, la scienza informatica, ha subìto uno sviluppo tecnologico talmente rapido che corriamo per tenerci al passo. Basti pensare ai primi semplici social moltiplicatisi in numero e in applicazioni nel giro di poco tempo.
Oggi, pertanto, guardiamo alla realtà virtuale come una cosa normale, anche se spesse volte erroneamente associata esclusivamente ai videogiochi.
In effetti la realtà virtuale è una riproduzione simulata da tecnologie informatiche di una realtà fittizia in cui l’utente si immedesima. Ciò induce a pensare immediatamente ai più noti videogames, specialmente in ambito gestionale o sportivo; tuttavia c’è molto più di questo.
Facendo qualche esempio, i piloti di Formula 1 si allenano al simulatore prima di ogni gara per meglio memorizzare il circuito; oppure gli astronauti utilizzano da tempo questa tecnologia per l’addestramento, così come i vigili del fuoco. Anche in campo medico la realtà virtuale viene applicata con apparecchiature informatiche all’avanguardia.
Ciò dimostra che, è dunque vero che la realtà virtuale, almeno attualmente, sia maggiormente sinonimo di divertimento, tuttavia, analizzandone le molteplici applicazioni, ci accorgeremmo che potrebbe arrivare addirittura a salvare vite.
E per il futuro? Cosa potrebbe serbarci questa tecnologia negli anni a venire?
Come accennato con qualche precedente semplice esempio, anche qui potremmo avventurarci nel cosiddetto campo fantascientifico, cioè in quello che possiamo definire come impossibile; tuttavia, proprio grazie a questo balzo tecnologico in ambito informatico, non resteremmo meravigliati dei progressi che si potrebbero compiere: sociale, medico, astrofisico, addestramento, militare, economico, e così via. Le possibilità sono illimitate.
Le più grosse aziende informatiche mondiali stanno investendo per la realizzazione di questo avveneristico progetto, in cui simulazione e realtà si fondono in quella che sarebbe la prossima generazione della VR (realtà virtuale): la ‘realtà aumentata’ (AR – Augmented Reality).
In buona sostanza, riassume un’esistenza e uno stile di vita perennemente collegato alla rete mondiale, sempre connesso.
Da sempre l’informatica ha accorciato i rapporti interpersonali: si conosce più gente, aumenta il volume di affari di piccole e medie imprese, migliorano i servizi; ma se invece di proiettarci nell’immaginario collettivo, focalizzassimo tale tecnologia al nostro vivere quotidiano?
Il futuro della nostra realtà ci accompagnerebbe in ogni istante. Mentre viaggiamo riceveremo in tempo reale ogni tipo di informazione davanti ai nostri occhi senza l’utilizzo di gps, nella formazione avremo a disposizione senza alcuna spesa un precettore virtuale privato, come virtuale sarà un socio che aiuterà negli affari. Persino nella semplice routine quotidiana un assistente virtuale ci consiglierà sugli acquisti, o uno chef ci consiglierà nella preparazione di una buona ricetta.
La tecnologia informatica del futuro si sta già muovendo in questo senso, per rendere quello è ora un’esclusiva di grosse aziende e multinazionali, alla portata di tutti, come lo è sempre stato in passato.
Con un cenno di mano e, magari in un futuro anche abbastanza prossimo, anche solo pensandolo, avremo a disposizione tutto ciò di cui abbiamo bisogno attingendolo dalla realtà virtuale (aumentata) e fondendolo alla nostra realtà.
Molti di noi sono già pronti ad accettare questa realtà, altri aspettano con impazienza, ma per alcuni ancora la domanda è: siete pronti alla realtà virtuale del futuro?
3 Dicembre 2018